La Contro-Rassegna - 30 Settembre 2022

Da Mafia Capitale al Mondo di Mezzo, Prado: “I danni della giustizia moralizzatrice”

Lo prendo dal Corriere della Sera ma titoli analoghi possono trovarsi ovunque perché ormai questo è un mal costume purtroppo diffuso e cioè adoperare diciture, contrassegni, denominazioni moraleggianti quando ci si riferisce a un’indagine, a un processo, ecc: “Mondo di mezzo, in Cassazione condanne confermate per Buzzi, arrestato nella notte, e Carminati”.

“Mondo di mezzo”, si chiama adesso. Non più la dicitura pregressa “mafia capitale” che era il segno distintivo di quel processo. Poi la mafia non c’era quindi è stato derubricato. Però questo uso persiste, pensate alla più famosa “Mani pulite”, ormai non capita più solo nei giornali ma addirittura negli atti giudiziari. “Mani pulite” suppone che ci sia qualcuno con le mani pulite cioè il magistrato e qualcuno che invece ha le mani sporche cioè l’indagato.

E’ il segno di una vera e propria usurpazione, di una aberrazione della funzione amministrativa e in questo caso giudiziaria che non deve fregiarsi di tratti moraleggianti, non è questo il suo compito e non lo è perché la funzione giudiziaria non può pretendere di moralizzare la società, non è questo il suo compito. Il suo compito è quello di applicare la legge.

Il fatto che una buona quota della magistratura, specie quella corporata e militante, si lascia andare per sé stessa a qualificarsi in questo modo è il segno del degrado ormai trentennale della cultura giudiziaria di questo paese.

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