News - 17 Maggio 2021

Aveva affittato casa, l’agenzia lo chiama: “Non ti vogliono perché sei gay”

Non mi danno più l’appartamento perché sono ricchione. Benvenuti nel 2021, schifo totale“. E’ lo sfogo diventato virale di Raffaele, un ragazzo di 30 anni in procinto di andare a vivere da solo prima di essere fermato, attraverso l’agenzia immobiliare, dalla proprietaria di casa a causa del suo orientamento sessuale. Il giovane, così come emerge in un filmato pubblicato sui social, racconta quanto accaduto nei giorni scorsi a Marcianise, comune in provincia di Caserta. 

“Ho fatto una proposta per affittare un appartamento qui in Campania, a Marcianise. Ieri ho conosciuto la proprietaria e mi organizzo per le ultime cose. Oggi sarei dovuto andare a comprare le ultime cose quando mi contattano dall’agenzia immobiliare e mi dicono che non mi danno più appartamento perché sono ricchione”. Una vicenda quella di Raffaele che è stata subito presa a cuore da Gianni Simioli, conduttore da La Radiazza su Radio Marte. Immediato l’appello lanciato: “Raffaele, ti stiamo cercando. Vogliamo dirti che una casa (anche più bella) la troveremo tutti insieme. Se lo conoscete, metteteci in contatto con lui” si legge sulla pagina social della trasmissione radiofonica.

“Raffaele, 30 anni, – raccontano il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e Simioli – decide di andare a vivere da solo a Marcianise, nel casertano, i suoi progetti, pero’, non mettono in conto l’arretratezza culturale e la ristrettezza mentale che, nonostante quel che si dica, continuano come un virus a contaminare in modo subdolo i pensieri, i gesti quotidiani ed i rapporti sociali di tante persone. La denuncia di Raffaele, attraverso un video, viene ripresa da NanoTv”.

“Che nel 2021 accadano ancora queste cose – sottolineano – non è solo vergognoso ma è sconcertante e preoccupante. Invece di progredire stiamo regredendo. Oggi si fano tanti appelli, si lanciano tanti messaggi di sensibilizzazione contando sulle nuove linee di comunicazioni, oggi a disposizione, che permettono di raggiungere in maniera istantanea milioni di persone eppure ancora troppe persone preferiscono crogiolarsi nella loro ignoranza, perché così è molto più comodo, è più facile ragionare credendo che tutti i problemi della società e anche individuali siano riconcedibili ad intere ‘categorie’ di individui, etichettati come fossero merce da esporre in un market, e così si da’ la colpa oggi agli omosessuali, domani agli immigrati, dopodomani a quelli più deboli”. 

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