
Angela Azzaro: “Non è con l’odio, la guerra e il giustizialismo che si costruisce la pace”
Le anticipazioni del giornale in edicola domani raccontate da Angela Azzaro vicedirettrice de Il Riformista: ‘Forse trattano, ma intanto muoiono’: è questo il titolo di apertura de Il Riformista. È prevista la ripresa dei negoziati, ma tutti siamo con il fiato sospeso e siamo preoccupati che questi negoziati possano realmente riprendere e che ci sia la volontà di Mosca di arrivare a un cessate il fuoco, come sembra aver messo sul tavolo della trattativa. Quella che vedete è una prima pagina ancora in corso d’opera, ma con una guerra in corso le notizie arrivano tardi.
E stando a quello che è il contorno della guerra, oggi è successa una cosa molto grave di cui diamo conto. Paolo Nori, che è uno specialista di Dostoevskij, doveva tenere un corso alla Bicocca di Milano. E proprio l’altro ieri gli è arrivata un’email in cui si diceva che per evitare polemiche, il corso veniva annullato. Per fortuna Nori ha subito denunciato questo episodio e anche attraverso la protesta che c’è stata, l’ateneo ha fatto marcia indietro e il corso si farà. Allora noi abbiamo ragionato su questo modo di fare, che non c’entra nulla né con la guerra né con il desiderio di pace. Anzi, è un modo per trovare il nemico dove non c’è. Dostoevskij è uno scrittore che ha costruito parole di pace e ha scritto una grande opera fondata sul perdono e rispetto dell’altro. È assurdo che oggi invece di nutrirci delle parole di Dostoevskij, chiediamo di censurarlo. Ma è un clima che si sta creando nel Paese di odio contro i russi, ma loro non sono i responsabili della guerra e tanto meno così si vince una guerra. Non è alimentando l’odio, la guerra e il giustizialismo che si costruisce la pace. Per questo noi titoliamo ‘Bombe anche su Dostoevskij’. La scelta della Bicocca è stata ridicola ed esprime un clima da caccia alle streghe, che è l’ultima cosa che serve in questo momento.
E poi, la politica. Sono tornate le beghe interne e Draghi ha lanciato un ultimatum: ‘Se non passa la riforma del catasto, cade il governo’. Una situazione interna, quindi, molto tesa”.
Buona lettura a tutt*