
Aborto, Prado su articolo de Il Foglio: “Inaccettabile paragonare la libertà della donna-vacca a quella dell’angelo-feto”
Oggi Il Foglio pubblica una lettera di Ortensio Zecchino, democristiano, già ministro, accademico. Si occupa di aborto, dice cose che dire strabilianti mi sembra poco.
Dice: “Il problema è trovare un punto di possibile convergenza tra incertezze scientifiche, sociali, etiche e religiose. La partita si gioca sul fattore tempo, più se ne dà alla donna – e già qui mi chiedo che modo sia, cos’è una gara, una partita? – per decidere la sorte della gravidanza e più si svantaggia il feto che con il tempo si avvicina sempre più alla condizione di definita individualità”.
Si svantaggia? Diamo i punti nella corsa della gravidanza? Io non ho parole.
Ma proseguiamo perché dice: “Concedere infatti alla donna fino a sei mesi dall’inizio della gravidanza per decidere se portarla a termine è un darle decisamente troppo. Perché più tempo dato a lei si risolve in minore protezione data al feto”.
Ma di cosa stiamo parlando? Cos’è la donna una vacca? E’ incredibile quando si pensa di affrontare in maniera presunta equanime la questione dell’aborto e si contrappone in questo modo osceno la libertà della vacca-donna, come la chiamano loro, a quella dell’angelo-feto. E’ una cosa moralmente brutta proprio.
Di Iuri Maria Prado