Molestie Garda, Prado: “Avvenire e la ‘variabile etnica'”
Chi va alla ricerca di segnali razzisti ha delle sedi prevedibili e privilegiate di ricerca, non si sbaglia.
Oggi con i fatti dell’altro giorno su quel treno con delle ragazze molestate era certo che si sarebbe trovato ciò che infatti oggi si trova in alcune espressioni, in luoghi e da fonti abbastanza prevedibili.
La Verità titola in questo modo: “Sul Garda debutto di un movimento razzista e violento degli Africani”. Quindi gli Africani, categoria sociologica così individuata e a cui imputare, in quanto categoria, certi gesti ovviamente non commendevoli.
Ma queste sono cose abbastanza prevedibili per quanto non piacevoli. Il problema sono invece testimonianze in realtà dello stesso segno ma provenienti da fonti presunte inaspettate.
Per esempio su Avvenire, un articolo a sua volta dedicato all’argomento che contiene questa piccola frasettina: “Cosa sta succedendo? Da dove esplode questa rabbia incontrollata? C’è una variabile etnica di cui tener conto?”.
Non si capisce evidentemente che anche solo ipotizzare che ci sia una variabile etnica di cui tener conto e non in un convegno di sociologia, non in un repertorio di statistica dove alcuni riferimenti etnici possono anche giustificarsi in sé, ma nel dibattito pubblico, quindi in ciò che prelude a provvedimenti che devono risolvere l’argomento. Non si ha il sospetto che sia pericoloso? Perché se c’è una variabile etnica di cui tener conto, forse c’è il rischio che provvedimenti che siano assunti alla luce di questa variabile siano misurati su base etnica. Si chiama legislazione razzista.
Di Iuri Maria Prado