News - 25 Febbraio 2022

Ucraina, Farese: “Sanzioni durissime finché Putin non cade”

L’economista Giovanni Farese è stato ospite di Aldo Torchiaro nella puntata di SottoTorchio del 25 febbraio. Storico dell’economia, incardinato come docente associato dell’Università Europea di Roma, ha risposto alle domande su come si può articolare l’applicazione di sanzioni alla Russia. “Alla seconda ondata di sanzioni ne seguirà una terza che potremmo chiamare ‘whatever it takes’. Bloccare per primi gli oligarchi, i decisori, i grandi imprenditori e grandi finanzieri russi per colpire al cuore il regime di Putin e gli stessi interessi di Putin”. Alla domanda dell’intervistatore su come si possa colpire direttamente Putin, il prof. Farese ha risposto: in: “È la parte d’ombra che in qualche misura ancora sfugge. Molte delle ricchezze hanno un prestanome, sono scatole cinesi che finiscono offshore. È necessaria una attività di indagine finanziaria internazionale che porti a disvelare segreti bancari indicibili nei paradisi fiscali”. Boris Johnson parla di arma letale dello Swift. Come funziona? “È vero che il sistema, sganciando la Russia, può mettere il sistema creditizio, industriale e commerciale di Mosca in gravi difficoltà. La società rappresenta il più grande consorzio interbancario, con sede in Belgio. Consente il pagamento di tutte le transazioni. Senza quello nessuno può più operare sui mercati internazionali. Esistono però sistemi alternativi, e ce n’è uno a trazione cinese, sul quale la Russia – dopo un primo colpo – potrebbe decidere di dirottare i suoi conti. È un’arma importante con conseguenze profonde che taglia fuori tutti. Dobbiamo capire se si possono continuare a acquistare gas e petrolio, una volta bloccato lo Swift”. Dal punto di vista dell’economista: quanto può resistere la Russia alle sanzioni internazionali? “Ha un grande arsenale che sono le riserve in valuta pregiata e le riserve auree. Putin ha accumulato queste riserve negli anni proprio per fronteggiare situazioni di questo tipo. Tuttavia, lo strangolamento dell’economia russa è possibile. Il Pil sta perdendo quota con una contrazione dovuta al Covid, e la svalutazione del rublo è l’aspetto più preoccupante. Putin ha bisogno che il prezzo del gas possa controbilanciare il rublo, tenendo alti i prezzi. Va detto: un prezzo lo pagheremo. È probabile che noi si paghi un prezzo nel breve termine, e che invece vinceremo questa sfida nel medio lungo termine”. Alla notizia che la Sberbank, la più grande banca russa, strumento totalmente nelle mani del Cremlino, stia crollando vertiginosamente dopo le sanzioni Usa, l’economista Farese ha commentato: “Bene”. Se la tendenza si confermerà, Putin può essere disarcionato dai suoi stessi oligarchi, che alle strette si rivolteranno.

Abbonamenti

Abbonamenti de Il Riformista

Sfoglia, scarica e leggi l'edizione digitale del quotidiano(PDF) su PC, tablet o smartphone.

ABBONATI SUBITO