Cicchitto: “Durante una Guerra l’Italia è capace di portare il masochismo fino alla crisi di Governo”
Fabrizio Cicchitto, più volte deputato, ha una storia politica che parte dal Psi, poi Forza Italia e l’Ncd ma oggi ha in tasca la sola tessera Radicale. Ospite a Sotto Torchio, la rubrica di approfondimento del Riformista Tv, si sofferma su molti argomenti, partendo dalla guerra russo-ucraina e dalla controversa figura di Putin.
“Bisogna contrastare Putin in tutti i modi. Perché Putin non è un comunista o ex comunista. Putin è un dittatore di destra, nazionalista, predatorio, che attraverso l’intervento armato vuole ricostruire la stessa dimensione territoriale dell’Urss. Non la vuole rifare come Stato comunista, vuole la Grande Russia. Ha alle spalle un quadro culturale di russi bianchi”.
Chitto poi analizza la politica interna del nostro Paese, soffermandosi sulle turbolenze del M5s che hanno scosso la maggioranza e il governo.
“Non so se è un colpo di mortaio (del tutt’oggi fortissimo partito russo) a Conte oppure se si tratta di una sua dissennata iniziativa per tentare di dimostrare che esiste come dice il direttore Sansonetti. Se è solo alla ricerca di protagonismo personale ha scelto il tema più sbagliato e sul quale non ha le carte. Da presidente del Consiglio Conte ha aumentato le spese militari più di quanto non dovrebbero essere aumentate oggi, e ha firmato nel 2019 un documento che fissava il famoso 2%. In più il M5s alla Camera aveva votato con gli altri. Il terreno è improprio per l’ex premier ma rimane l’imprevedibilità italiana. Noi siamo capaci in un momento di guerra al confine dell’Europa e una situazione drammatica, potremmo portare il nostro masochismo fino alle conseguenze di provocare una crisi di Governo. A quel punto Putin, Biden e tutti i leader europei farebbero un cordone sanitario intorno all’Italia e direbbero ‘quella è una banda d matti’. Stiamo sul filo del rasoio”.
Il c.d. ‘Partito Russo’ annovera in Italia due soggetti politici che hanno certamente fatto un accordo formale con Russia Unita e prendevano la parola ai loro congressi, la Lega di Matteo Salvini e il Movimento cinque stelle.
“Nella scorsa legislatura in cui ero presidente della Commissione Esteri, il M5s ha presentato una mozione per l’uscita dalla Nato. Gliel’abbiamo bocciato in commissione e poi in aula. Agivano in parte su commissione e in parte su convinzione, loro e Salvini. Ci sono stati alcuni anni in cui Salvini era schiacciato su Putin e la Russia e il M5s oscillava tra Putin, la Cina e il Venezuela. Senza un dibattito parlamentare degno di questo nome l’Italia ha aderito alla Nuova via della Seta di Xi Jinping e c’era il sottosegretario Gerace che era un vero e proprio rappresentante in Italia del governo cinese. Ha portato per mano l’unico Paese del G7 all’interno delle Nuove vie della Seta. Ne abbiamo combinate di tutti i colori”.